Chi dice che le dimensioni non siano importanti, in questo caso specifico dovrà ricredersi. Nella scelta di un occhiale da vista la montatura deve essere, per forma e dimensione, compatibile con il volto di chi lo indosserà. Scopriamo quali problemi può creare indossare una montatura non adatta.
La definizione che il dizionario Garzanti ci offre del termine montatura è la seguente “struttura o telaio che tiene unite le parti di uno strumento”. Nel nostro caso lo strumento sarebbero le lenti da vista che al soggetto sono state prescritte per recuperare un deficit visivo.
Naturalmente, ormai da molto tempo, il senso di questo significato è cambiato molto: non più un ausilio tecnico ma accessorio di design che obbliga chi fornisce la lente a diventare anche un consigliere qualificato in un campo probabilmente a lui nuovo.
E’ bene però riflettere sempre sul perché ci si rivolge ad un ottico per acquistare un paio di occhiali da vista: per correggere un deficit e, a tale scopo, ciò che si acquista è un prodotto ad alta tecnologia (soprattutto se equipaggiato con lenti speciali) e deve pertanto seguire, prima di tutto, determinate regole tecniche. Purtroppo non in tutti i casi queste esigenze possono andare d’accordo con le scelte personali riguardanti il look.
La montatura ha un ruolo importante che va sempre assicurato: essere la struttura portante delle lenti. Concordiamo sul fatto che debba anche essere soggettivamente bella ma sicuramente dovrà essere comoda, confortevole, e soprattutto adeguata alle lenti che dovrà ospitare.
Quando non siete soddisfatti del vostro nuovo occhiale da vista a causa di un problema di adattamento o perché la visione non è subito perfetta, prima di mettere in discussione le lenti provate a verificare che la montatura indossata sia quella giusta.
La forma e la dimensione della montatura sono molto importanti nel dar vita ad un prodotto finito tecnicamente corretto.
La forma, dovrà essere adeguata al volto dell’individuo e idonea ad ospitare le lenti scelte in base alla prescrizione.
Si può dare un suggerimento generale? In senso ampio è meglio preferire montature con forme regolari (tonde o ovali che siano) in quanto queste risultano adeguate per qualunque tipo di prescrizione.
Se l’occhiale monterà lenti progressive la scelta dovrà essere ancora più accurata in quanto, in questi casi, l’altezza dell’occhio (la sagoma che ospita la lente) dovrà essere adatta al canale di progressione scelto.
Nel caso di vecchie tecnologie con un numero standard di canali (limitato), un’altezza ridotta dava luogo ad un utilizzo poco confortevole delle varie aree della lente. In pratica ne poteva uscire molto sacrificata la zona da vicino o addirittura scomparire quella intermedia generando notevoli disagi in fase di utilizzo.
Oggi con la tecnologia a forme libere (free-form) il fenomeno è sicuramente ridotto ma ciò non toglie che non si possano comunque fare miracoli: un occhiale progressivo che debba fornire il giusto confort sia per guidare che per leggere che per utilizzare il computer deve essere dotato di lenti di ampiezza adeguata per consentire i giusti movimenti dell’occhio.
Per la dimensione, come è ampiamente noto, si utilizzano due parametri costruttivi, chiamati “calibro” e “ponte” la cui somma determina la distanza interpupillare.
Prima ancora di chiedersi se la montatura scelta ci faccia sembrare più giovani o più trend è bene verificare se si adatta al nostro volto e cioè se, una volta calzata, i nostri centri pupillari ricadono al centro degli anelli della montatura.
La centratura corretta di una montatura non dipende solo dalla larghezza (calibro + ponte) ma anche (e, forse, soprattutto) dalla tipologia del ponte. E’ infatti attraverso il ponte che viene stabilito il posizionamento della montatura sul volto del portatore: un ponte largo potrebbe comportare lo scivolamento dell’occhiale sul naso mentre uno stretto tenderà a far calzare la montatura più in alto. In entrambi i casi viene falsato il centraggio dell’occhiale (e quindi delle lenti).
Concludiamo il post con alcuni consigli per valutare se la forma e la dimensione della montatura che state per scegliere può essere un buon compromesso tra l’estetica a cui tanto tenete e l’aspetto tecnico.
- La montatura deve garantire un ampio campo visivo, specialmente nel piano orizzontale in quanto le escursioni lungo l’asse orizzontale sono maggiori.
- E’ necessario trovare un giusto equilibro nelle dimensioni, che tenga presente la forma del viso del soggetto. Una montatura molto piccola costringe a ruotare continuamente il capo a causa del limitato campo visivo mentre una montatura molto larga vi permetterà di spostare gli occhi utilizzando, però, le aree più periferiche della lente che sono soggette ad aberrazioni cromatiche che danno luogo ad una visione di qualità non elevata.
- Una montatura dalla dimensione eccessiva richiederà una lente dal diametro elevato con un aumento dello spessore della lente (sia al centro che al bordo) e del relativo peso. Ciò sarà una penalizzazione del confort visivo
- Forme irregolari portano ad elevati decentramenti in fase di montaggio soprattutto in presenza di spiccate asimettrie
- La somma tra calibro e ponte dovrebbe essere il più possibile simile alla distanza interpupillare del soggetto in quanto allontanandosi da questo parametro, per mantenere il centraggio, sarà necessario aumentare il diametro della lente. Oltre al peso sorge il problema degli spessori ai bordi non uguali che, nel caso di montature a giorno o in metallo possono produrre un’estetica sgradevole.
- La montatura dovrà garantire l’assoluta stabilità della lente soprattutto nel caso di lenti toriche o progressive. Un occhiale tondo, garantendo la rotazione della lente, potrebbe consentirne lo spostamento durante la pulizia o in caso di urti.
Tutti questi aspetti dovranno essere tenuti maggiormente in considerazione in presenza di poteri più elevati