Come può essere confusa Marilyn Monroe con Albert Einstein (o viceversa)?
Quarto appuntamento con i nostri giochi di illusioni ottiche.
Oggi ne proponiamo una molto suggestiva: guardando da vicino l’immagine si potrà distinguere l’inconfondibile volto di Albert Einstein. Arretrando di qualche metro, però, il volto visualizzato diventerà quello di un personaggio altrettanto noto, ma molto diverso: Marilyn Monroe.
La spiegazione si trova nel rapporto tra percezione dei dettagli e distanza di osservazione, che sono strettamente legate.
Quando osserviamo un oggetto, guardiamo una combinazione di dettagli di precisione e più grossolani. Quando, però, siamo vicini, il dettaglio di precisione dominerà, mentre se ci allontaniamo gli elementi di precisione perderanno di peso e ne acquisteranno quelli grossolani.
La stessa cosa accade quando osserviamo una fotografia “sgranata”, quindi a bassa definizione. Se la guardiamo da vicino noteremo i tipici “quadrettoni” di cui è composta mentre se la osserviamo da una distanza maggiore la stessa foto ci apparirà più definita”
Se una foto è composta da dettagli fini e grossolani, osservandola da distanze diverse, la percezione che ne hanno i nostri occhi varia privilegiando il dettaglio fine (da vicino) o quello grossolano (da lontano).
Questa illusione ottica è basata sul lavoro di due ricercatori Aude Oliva (del MIT) e di Philippe Schyns (dell’Università di Glasgow).