Meglio un occhiale con lenti bifocali o progressive? Se vi ponete questa domanda vuol dire che probabilmente avete da poco superato i quarant’anni. E’ arrivato il momento di capirci qualcosa di più.
Quaranta anni sono, per l’occhio umano, un’età importante. E’ infatti attorno a questo periodo della vita che inizia la comparsa di un problema visivo molto diffuso: la presbiopia, ovvero la difficoltà a mettere a fuoco da vicino. Non si tratta di una malattia ma una fisiologica evoluzione del nostro occhio dovuta alla perdita di elasticità del cristallino.
L’effetto di questo cambiamento è molto semplice: sorgeranno difficoltà di lettura e che risolveremo allungando istintivamente il braccio per allontanare il testo (ad esempio per leggere le etichette sulle confezioni dei prodotti al supermercato). Chi non ha problemi di vista, dovrà dotarsi di un occhiale con lenti per lettura (in molti casi il classico pre-montato disponibile in molte attività commerciali può andare benissimo).
Chi, invece, porta già un occhiale con lenti correttive da lontano ha due possibilità:
- passare ad un occhiale con lenti progressive
- optare per occhiali con lenti bifocali
Nei primi periodi di comparsa della presbiopia, quando il deficit è ancora basso, la scelta di una lente progressiva potrebbe non essere la soluzione migliore in quanto l’adattamento del soggetto potrebbe risultare più difficile del previsto.
Le lenti bifocali, in queste condizioni, offrono una soluzione ideale.
L’idea di dotare una lente di una doppia area di visione con poteri diversi non è una novità e risale addirittura al 1780. Benjamin Franklin, con le proprie lenti, non riusciva a vedere bene né da vicino né da lontano. Decise, allora, di costruirsi una lente speciale realizzata incollando tra loro due metà di lenti con poteri diversi: una da lontano e l’altra da vicino. In pratica realizzò il primo paio di lenti multi-focali.
Al giorno d’oggi una lente bifocale è realizzata attraverso una “mezza luna” che separa la zona da vicino posta al di sotto di quella da lontano.
Lo stacco tra le due aree è netto ed è quindi sufficiente spostare l’occhio dalla parte superiore della lente a quella inferiore per cambiare correzione e assicurarsi la corretta messa a fuoco sia da lontano che da vicino.
In genere la parte inferiore, quella sotto la lunetta, è più piccola: non è necessario che la zona per la visione da vicino sia molto ampia per mettere a fuoco testi poco distanti. La restante parte della lente serve per la messa a fuoco da lontano ed essendo ampia garantisce un maggior confort visivo.
Ai presbiti che non hanno problemi nella visione da lontano, un occhiale bifocale offre un ulteriore vantaggio: invece di indossare l’occhiale solo al momento di dover leggere, con il conseguente fastidio di dover togliere e mettere l’occhiale, un bifocale potrebbe avere la parte superiore senza correzione diottrica. Per cui l’occhiale potrebbe essere utilizzato sempre e diventare anche un accessorio per la valorizzazione della propria immagine.
Questo anche perché dal punto di vista estetico, oggi possiamo scegliere una lente bifocale con lunetta invisibile che, a differenza del passato, non lascia alcuna traccia sulla superficie.
Le lenti bifocali possono essere la soluzione ideale per coloro che utilizzano occhiali progressivi anche durante l’attività sportiva. Ci scrive il sig. Giovanni S., che pratica ciclismo a livello agonistico: “Porto occhiali progressivi: 1.25 da lontano e 3.5 da vicino. Pratico ciclismo e vorrei gentilmente chiedervi quali occhiali e lenti usare quando faccio le uscite in bici. Ho provato quelli che normalmente uso durante la giornata ma quando devo girare la testa a dx o a sx , per controllare il sopraggiungere di un automezzo, la visione risulta sfocata.”
Il problema è legato al fatto che le aree laterali delle lenti progressive sono quelle in cui le distorsioni sono maggiori. In questi casi, una lente bifocale montata su una montatura specifica per il proprio sport preferito può risolvere il problema della visione da lontano ma garantire una visione da vicino nitida e confortevole. Vi starete chiedendo: “Ma se mi faccio un giro in bici o mi alleno per la prossima maratona, cosa dovrei poter guardare da vicino?”. Beh, ad esempio, la lettura degli “strumenti di bordo” come il GPS o software quali Runtastic per monitorare i percorsi, i tempi, le calorie consumate.
Le lenti bifocali sono la soluzione ideale per garantire una visione nitida sia da vicino che da lontano. Anche considerando che i suoi principali svantaggi non sono, tutto sommato, un grosso problema per l’utilizzatore. Il primo riguarda la linea di demarcazione che separa le due aree vicino-lontano che crea una discontinuità di visione alla quale, in genere, ci si abitua molto velocemente.
Il secondo, invece, è legato al fatto che le lenti bifocali rendono difficoltosa la visione di oggetti a distanza intermedia come, ad esempio, il monitor del computer: essendo il distacco netto tra le due aree, la lettura dello schermo del computer può risultare sfuocata.
Ma se si è in presenza di questa esigenza, allora vuol dire che è arrivato il momento di pensare ad un paio di occhiali con lenti progressive.
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[…] approfondimenti su quest’ultimo caso rimandiamo al post “Occhiali con lenti bifocali: quando e a chi servono?” nel quale suggeriamo a chi pratica sport ed utilizza occhiali con lenti progressive di montare […]