Dopo aver scelto la nuova lente da vista , il nostro ottico di fiducia ci consiglia di aggiungere il trattamento antiriflesso. E’ davvero necessario? E, soprattutto, quanto dovrebbe costare?
Se il tuo antiriflesso si è rovinato e vuoi sapere se rientra nella garanzia, leggi anche questo articolo.
In quest’ultimo post dell’anno vogliamo affrontare un problema comune a molti di voi e che rappresenta la prima domanda che un utente si pone quando deve scegliere quale lente acquistare. I trattamenti aggiuntivi.
I trattamenti superficiali conferiscono alla lente delle funzionalità maggiori ma, spesso, incidono in maniera non indifferente sul prezzo. Tanto che a ciascuno di noi viene da chiedersi: “Ma il sovraprezzo sarà giustificato da un reale aumento delle prestazioni?”.
Ricordiamo che un trattamento altro non è che un sottilissimo film che viene depositato sulla superficie della lente per aumentare le caratteristiche di trasmittanza, di resistenza ai graffi e renderle facili da pulire. Se vuoi, sul nostro shop, puoi consultare una breve guida di aiuto nella scelta di una lente e dei trattamenti che vi si possono applicare.
Oggi ci occuperemo del trattamento antiriflesso e della trasmittanza che si misura in percentuale ed è la frazione di luce incidente sulla superficie della lente che la attraversa senza essere riflessa. Una bassa trasmittanza comporta una minore quantità di luce che raggiunge l’occhio dando vita, quindi, ad un’immagine meno luminosa. E’ come se l’occhio avesse un filtro che riduce la nitidezza alterando la percezione dell’immagine. Un po’ quello che avviene con i filtri per lenti da sole il cui obiettivo è proprio ridurre la quantità di luce solare che attraversa la lente.
Il contrario della trasmittanza, è la riflettanza cioè la radiazione luminosa che colpendo la superficie della lente viene riflessa: una elevata riflettanza (o una bassa trasmittanza) produce una diminuzione del contrasto e una visione velata. In parole povere la lente risulta meno nitida.
Lo scopo del trattamento antiriflesso, oltre che eliminare i fastidiosi effetti della luce riflessa che provoca disturbi all’immagine, è anche quello di rendere la lente più nitida. I disturbi all’immagine (che vengono anche detti “immagini parassite”) si presentano soprattutto durante la visione notturna quando la luce del sole è assente e il nostro occhio riceve solo luce proveniente da fonti artificiali sottoposte a molteplici riflessioni. Ad esempio, guidare la notte, lavorare al computer per molte ore o guardare la TV con lenti prive di trattamento antiriflesso è altamente sconsigliato.
Per migliorare le performance di nitidezza e trasparenza è opportuno sottoporre a trattamento sia la superficie anteriore che posteriore della lente. In questo modo la lente elimina anche eventuali immagini parassite generate da sorgenti di luce che giungono poste alle spalle del soggetto.
Un fattore che influenza la riflettanza è l’indice della lente, a parità di materiale. Una lente con indice 1.67 avrà una maggiore quantità di luce che viene deviata e quindi una minore nitidezza di una lente ad indice 1.5. Una lente in CR39 (materiale organico) ad indice 1.5 ha una riflettanza del 4% mentre per una lente in vetro la riflettanza è del 4,3%. Vuol dire che “solo” il 4% (o il 4,3%) dei raggi che colpiscono la lente (perpendicolarmente) viene “oscurata” dalla visione dell’occhio.
Quando a causa delle diottrie elevate si deve ricorrere a lenti ad elevato indice e materiali ultra leggeri, la situazione si fa più delicata. Infatti, nel caso di lenti in lantanio ad indice 1.8 la riflettanza sale all’8,16% che diventa un valore troppo elevato che attenua notevolmente la nitidezza della visione.
Per risolvere il problema si ricorre a trattamenti antiriflesso multistrato che creano un’interferenza ottica alle diverse lunghezze d’onda. Al termine del trattamento la lente sarà in grado di lasciarsi attraversare da circa il 99% della luce incidente e questo la renderà molto più trasparente offrendo una visione più nitida.
Proprio per questi motivi oggi, sempre più spesso, si trovano in commercio lenti da vista già dotate di trattamento antiriflesso. Questo ha influito sull’abbassamento generale dei costi, soprattutto nel caso di lenti standard. Quando le caratteristiche del soggetto rendono necessaria la costruzione di una lente ad hoc (ad esempio elevate diottrie o astigmatismo, lenti progressive) il trattamento antiriflesso può avere un costo supplementare rispetto alla lente “bianca” che tendenzialmente si aggira attorno ai 10/15€ ed è assolutamente giustificato rispetto alle prestazioni che il trattamento offre.
Proprio per la diffusione del processo di trattamento, può non essere giustificato un sovraprezzo di 30/40€ a lente. Ma in questo caso piuttosto che rinunciare all’antiriflesso il nostro consiglio è di chiedere un preventivo ad un altro ottico.